Fermati un attimo, prendi in mano la chitarra... e il mondo intorno a te si trasforma immediatamente. Si quietano le piatte suonerie dei cellulari e gli irritanti 'bip' dei fax e delle stampanti,... le linee telefoniche si interrompono e il televisore ammutolisce. E si fa avanti il caldo profumo del legno..., il tenue piacere del contatto con la cassa armonica,... le vibrazioni delle corde che si trasmettono al petto .... E' proprio l'invito ad una piacevole solitudine...
Mio padre, nel prendere in mano la sua tromba, era solito dire: "Figlio mio ... questa lava via tutte le preoccupazioni del mondo!". Per lui la musica era il balsamo giusto per lenire le ferite della vita di tutti i giorni. Per me, la chitarra è più semplicemente la porta che conduce a tanti mondi diversi - a cui si può accedere da casa, per strada, da una camera d'albergo, seduti al sole, o anche durante una pausa di lavoro...
Uno di questi mondi è quello del silenzio interiore. Mentre il mondo fuori si affolla di suoni e di stimoli, io mi svuoto lentamente e completamente. Forse è perchè suonare richiede concentrazione ... forse è il flusso di energia sonora, che attraversa lo strumento .... oppure lo sforzo che unisce voce e suono per creare un insieme coerente. Nel mondo del silenzio trovo quello stato di meditazione che mi consente di suonare bene.
Un altro mondo, uno dei più belli, è quello del calore. E' il contatto del legno, l'amore per un bel piano armonico di abete con tante sottili nervature, che ingiallisce e diviene ambrato con il passar del tempo. E' la profondità del fondo in palissandro, che porta ancora il suono delle foreste brasiliane. E' il colore dell'ebano africano della tastiera, in forte contrasto con gli intarsi di madreperla. E'il piacere della caccia agli strumenti d'epoca - le vecchie Martin o Gibson, ad esempio - o l'emozione di scoprire un nuovo liutaio, che è riuscito ad assemblare i legni in modo da tirar fuori nuove tonalità sonore ...
E poi c'è un altro mondo ancora... quello della "compagnia". Qui si arriva grazie al piacere di suonare insieme agli altri. Può essere un semplice duo di chitarre, che si scambiano il ruolo di solista e accompagnatore, oppure qualcosa di più complesso, come un insieme di chitarre, voci, mandolini, arpe, violini, flauti, dulcimer, banjo, flauti dolci e contrabbassi. La magia che si compie ogni volta che gli individui si riuniscono per suonare è una gioiosa metafora della vita migliore - qualche volta si guida, altre volte si è guidati - creando un insieme che produce molto di più di una semplice somma delle parti.
Ad un recente incontro di chitarristi, una ragazza disse: "In questa stanza dovremmo appenere una targa: "Qui si ristorano le anime". Poi ci raccontò di come si sentisse svuotata nell'animo dal lavoro di tutti i giorni e di come invece la chitarra l'aiutasse a ritrovare un sano equilibrio. Se avete mai suonato la chitarra sapete certamente di cosa parlo. Se non l'avete mai fatto... beh, se avete bisogno di questo potere ristoratore ... non è mai troppo tardi per iniziare... E comunque, quando siete a casa ... mettete nel vostro lettore CD un disco di chitarra... e lasciate che il suono lavi via le vostre ansie ... e vi ristori nell'animo mentre ascolte.